Sono le forme superficiali (o epigee) più caratteristiche del paesaggio carsico, costituito da rocce calcaree. Si tratta di depressioni ad imbuto, a calice, a scodella, con pianta circolare o allungata, il cui diametro può variare da pochi a 500/600 metri.
Le doline (= “valle”, termine di origine slava) si formano quando l’acqua piovana, resa acida dall’anidride carbonica presente nell’atmosfera o dall’humus, viene a contatto con la roccia calcarea scogliendola. Perché si formi la depressione è necessario che la roccia sottostante presenti delle fessure e/o fratture, attraverso le quali l’acqua penetra in profondità, portando con sé i sali disciolti (doline di dissoluzione).
Quelle presenti in questa zona hanno probabilmente una formazione più complessa. Tali depressioni sono situate su conoidi di deiezione costituiti da materiali incoerenti, ossia ghiaia e ciottoli non cementati, portati dal ghiacciaio. Filtrando in profondità attraverso questi detriti, l’acqua piovana giunge fino alla roccia sciogliendo il carbonato di calcio presente in essa e creando delle cavità sotteranee che si ampliano sempre più, fino a causare il crollo del terreno soprastante (doline di crollo).
La vegetazione all’interno delle doline è particolarmente rigogliosa proprio per la presenza di abbondanti sali minerali e la protezione offerta ai semi dalla tipica concavità.